La diagnostica senologica è destinata a rivestire un ruolo sempre più importante in relazione all’allungamento della vita media ed al relativo incremento del riscio oncologico. Il carcinoma della mammella, il più frequente tumore della donna in menopausa, raro nel maschio, presenta aspetti estremamente variabili, cosicché la ricerca di segni rivelatori è fondamentale per un preoce approccio diagnostico-terapeutico.

Mammografia, ecografia, risonanza magnetica e agobiopsia, rappresentano validi strumenti diagnostici con caratteristiche differenti e complementari.

Essenziale è sempre la diagnosi precoce, solo un corretto iter diagnostico permette al chirurgo la scelta dell’intervento ottimale sia dal punto di vista radicale che estetico. Lo scopo principale è la guarigione del paziente.

L’indagine ecografia della mammella viene eseguita mediante ultrasuoni e non provoca dolore. Nella diagnostica senologica l’ultilizzo degli ultrasuoni risale al 1951, quando Wild e Reid pubblicarono un lavoro su una casistica di 21 tumori mammari. Gli studi proseguirono per tutti i decenni successivi, ricercando, come in mammografia, il “nodo” patologico.

Nel 1988 M. Teboul riportò la sua esperienza relativa a 2000 casi di ecografia mammaria esaminati mediante una tecnica ecografica innovativa da lui stesso inventata, l’ Ecografia mammaria duttulo-radiale, nome che indica la precisa corrispondenza fra immagine ecografica ottenuta mediante la suddetta tecnica e l’anatomo-istologia della mammella.L’evoluzione tecnologica delle apparecchiature ultrasonografiche permette di invidiare alterazioni anche millimetriche del tessuto mammario.

In ogni ambito della Medicina il presupposto per la corretta esecuzione di un’indagine ecografica è la corrispondenza tra anatomia ed immagine ultrasonica; in campo senologico l’utilizzo della tecnica ecografica radiale è la condizione necessaria perché ciò avvenga.

L’indagine viene eseguita in senso rotatorio con successiva scansioni radali per evidenziare i vari lobi in seguenza, appoggiando un’estremità della sonda in prossimità del capezzolo e l’altra verso la periferia.

L’utilizzo di una sonda lineare lunga consente la visualizzazione della struttura lobare completa.

Inoltre, l’uso associato di un distanziatore, in cui viene inserita una borsa d’acqua, consente di migliorare la visualizzazione della cute, del sottocute e delle strutture mammarie interne.

Le unità anatomico-funzionali da valutare nella diagnostica ecografica senologica sono i Lobi, che si irradiano intorno al capezzolo come una margherita. In ognuno di essi si trova una struttura simile ad un grappolo d’uva in cui gli “acini d’uva”, i LOBULI, producono latte, mentre il “gambo” ed i suoi “rami”, i  DOTTI, formano una rete di tubi cavi che durante la lattazione conducono il latte al capezzolo.

La parete esterna di questi grappoli è costituita da epitelio. Il cancro della mammella origina dall’epitelio delle strutture duttolo-lobulari.

Gli ultrasuoni consentono, inoltre, anche lo studio delle strutture vascolari.La mammella è un organo riccamente vascolarizzato ed il flusso ematico mammario varia fisiologicamente a seconda dell’età, del periodo ciclo mestruale, delle stato gravidico o peuperale; inoltre il numero dei vasi sanguigni e la quantità di sangue presente, aumentano nei processi proliferativi o infiammatori, formando un supporto alla diagnosi senologica.